La Corte dei Conti ha deciso di
dissequestrare i beni ed i conti correnti d’amministratori, funzionari comunali
e revisori dei conti di Anzio che lo scorso dicembre erano stati posti
sotto sequestro dalla Procura della stessa Corte sulla base di un’inchiesta
avviata dalla Guardia di Finanza. L’indagine, scaturita da un esposto del
consigliere comunale Paride Tulli, riguarda un presunto deficit di un miliardo
e 900 milioni nelle casse comunali per le mancate notifiche di recupero
dell’Iciap (tassa sulle attività produttive) del ’95, ’96 e ’97, la diminuzione
della tassa per i rifiuti agli stabilimenti balneari e la mancata pubblicazione
sulla Gazzetta ufficiale dell’addizionale Irpef comunale. Il sequestro
patrimoniale riguardava il sindaco Candido De Angelis, il vicesindaco Patrizio
Placidi, il direttore generale Giorgio Zucchini, gli ex responsabili
dell’ufficio tributi Franco Trinci e Giovanni Novara e i revisori dei conti
comunali della precedente legislatura. La stessa Corte aveva fissato al 30
gennaio l’udienza per discutere del sequestro e ieri ha reso nota la decisione
di annullarlo. Ora il procedimento s’incanala nella discussione sul merito ...
di ANTONELLA MOSCA da Il
Messaggero del 4.2.2005
ANZIO
Canoni dei locali troppo bassi, Corte dei Conti condanna Comune
La Corte dei Conti ha condannato l' amministrazione comunale di Anzio in carica nel ' 99 - il sindaco era sempre Candido De Angelis - a pagare 300mila euro per il danno erariale causato dalla delibera che abbassò l' affitto dei locali commerciali del Comune.
Dal Corriere
della Sera dell’8/5/04 (pag. 50).
L'ex sindaco risarcisca il Comune
Anzio. Il delegato all'Economia oggi è assessore nell'amministrazione Bruschini
Stangata da circa 200 mila euro per l'ex sindaco,
Candido De Angelis (oggi senatore del Pdl), Patrizio Placidi, attuale
assessore all'Ambiente e all'epoca dei fatti delegato al Bilancio, Luigi
D'Arpino, ex assessore all'Ambiente e attuale presidente della Capo
d'Anzio Spa, gli ex assessori Concetto Guerrisi (Turismo), Gianfranco
Tontini (Urbanistica), Giuseppe Loria (Cultura), Gualtiero Di Carlo
(Lavori Pubblici), l'ex dirigente alle Finanze Silvio Criserà e l'ex
funzionario del patrimonio Renzo Mastrantonio, che dovranno rimborsare
il Comune della somma stabilita. Per i giudici della Corte dei conti, a
risarcire il Municipio in misura maggiore dovranno essere l'ex primo
cittadino e l'ex assessore alle Finanze, condannati in via definitiva a
un rimborso di circa 63 mila euro a testa, mentre meno dovranno sborsare
gli altri ex amministratori. L'inchiesta è partita da un esposto
presentato nel 1999 dall'attuale capogruppo del Pd, Paride Tulli, che
contestò la delibera 67 emanata quello stesso anno dalla Giunta comunale
per ridurre i canoni di locazione dei locali commerciali di proprietà
del Comune di Anzio, sostenendo che si trattava di patrimonio
«disponibile» e così facendo le entrate per l'amministrazione sarebbero
di fatto aumentate. Di diverso avviso i giudici della Corte dei conti:
«Appare del tutto irragionevole l'operazione di abbattimento dei canoni
condotta con deliberazione 67 del 1999 (...) i nuovi canoni locativi
sono il risultato di calcoli che non tengono affatto conto della reale
situazione e consistenza di ciascun immobile - accertamento che avrebbe
richiesto una verifica dei luoghi che non è mai stata condotta - essendo
invece il risultato di mere astrazioni avulse da qualunque connessione
con le caratteristiche e la destinazione commerciale degli immobili, e
quindi, con i valori di mercato». Da qui la condanna della Corte dei
Conti. Accuse rigettate in toto dal senatore Candido De Angelis. ...
Nessun commento:
Posta un commento