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sabato 25 maggio 2013

Il Candido non candido, ma ri-candidato.



La Corte dei Conti ha deciso di dissequestrare i beni ed i conti correnti d’amministratori, funzionari comunali e revisori dei conti di Anzio che lo scorso dicembre erano stati posti sotto sequestro dalla Procura della stessa Corte sulla base di un’inchiesta avviata dalla Guardia di Finanza. L’indagine, scaturita da un esposto del consigliere comunale Paride Tulli, riguarda un presunto deficit di un miliardo e 900 milioni nelle casse comunali per le mancate notifiche di recupero dell’Iciap (tassa sulle attività produttive) del ’95, ’96 e ’97, la diminuzione della tassa per i rifiuti agli stabilimenti balneari e la mancata pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’addizionale Irpef comunale. Il sequestro patrimoniale riguardava il sindaco Candido De Angelis, il vicesindaco Patrizio Placidi, il direttore generale Giorgio Zucchini, gli ex responsabili dell’ufficio tributi Franco Trinci e Giovanni Novara e i revisori dei conti comunali della precedente legislatura. La stessa Corte aveva fissato al 30 gennaio l’udienza per discutere del sequestro e ieri ha reso nota la decisione di annullarlo. Ora il procedimento s’incanala nella discussione sul merito ...
di ANTONELLA MOSCA da Il Messaggero del 4.2.2005


ANZIO

Canoni dei locali troppo bassi, Corte dei Conti condanna Comune

La Corte dei Conti ha condannato l' amministrazione comunale di Anzio in carica nel ' 99 - il sindaco era sempre Candido De Angelis - a pagare 300mila euro per il danno erariale causato dalla delibera che abbassò l' affitto dei locali commerciali del Comune.
Dal Corriere della Sera dell’8/5/04 (pag. 50).

L'ex sindaco risarcisca il Comune

Anzio. Il delegato all'Economia oggi è assessore nell'amministrazione Bruschini

Stangata da circa 200 mila euro per l'ex sindaco, Candido De Angelis (oggi senatore del Pdl), Patrizio Placidi, attuale assessore all'Ambiente e all'epoca dei fatti delegato al Bilancio, Luigi D'Arpino, ex assessore all'Ambiente e attuale presidente della Capo d'Anzio Spa, gli ex assessori Concetto Guerrisi (Turismo), Gianfranco Tontini (Urbanistica), Giuseppe Loria (Cultura), Gualtiero Di Carlo (Lavori Pubblici), l'ex dirigente alle Finanze Silvio Criserà e l'ex funzionario del patrimonio Renzo Mastrantonio, che dovranno rimborsare il Comune della somma stabilita. Per i giudici della Corte dei conti, a risarcire il Municipio in misura maggiore dovranno essere l'ex primo cittadino e l'ex assessore alle Finanze, condannati in via definitiva a un rimborso di circa 63 mila euro a testa, mentre meno dovranno sborsare gli altri ex amministratori. L'inchiesta è partita da un esposto presentato nel 1999 dall'attuale capogruppo del Pd, Paride Tulli, che contestò la delibera 67 emanata quello stesso anno dalla Giunta comunale per ridurre i canoni di locazione dei locali commerciali di proprietà del Comune di Anzio, sostenendo che si trattava di patrimonio «disponibile» e così facendo le entrate per l'amministrazione sarebbero di fatto aumentate. Di diverso avviso i giudici della Corte dei conti: «Appare del tutto irragionevole l'operazione di abbattimento dei canoni condotta con deliberazione 67 del 1999 (...) i nuovi canoni locativi sono il risultato di calcoli che non tengono affatto conto della reale situazione e consistenza di ciascun immobile - accertamento che avrebbe richiesto una verifica dei luoghi che non è mai stata condotta - essendo invece il risultato di mere astrazioni avulse da qualunque connessione con le caratteristiche e la destinazione commerciale degli immobili, e quindi, con i valori di mercato». Da qui la condanna della Corte dei Conti. Accuse rigettate in toto dal senatore Candido De Angelis. ...
Redazione online de www. iltempo.it del 16/5/05.

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